Tauriano: Sito archeologico, danni da ruspe'
Pubblicato in Cronaca · Domenica 07 Set 2008
Non
è proprio quel che si dice una notizia dell'ultima ora, considerando che
i fatti si sono svolti ormai un paio di anni fa. Soltanto che nessuno ne
ha mai saputo niente, finché recentemente non se n'è accorto un
appassionato di archeologia. Un intero sito archeologico è andato
distrutto. Il fatto è accaduto a Tauriano nell'inverno 2005-2006. «I
resti di un insediamento romano spiega Elio Dusso, lo studioso che ha
scoperto la vicenda sono andati completamente distrutti in seguito ad
alcuni lavori agricoli. Nel giro di poche ore le ruspe hanno annullato
una testimonianza ultramillenaria. Si tratta del sito di Pra Pollastri a
Tauriano, contrassegnato con il numero 15 nel libro Ricerche
storicoarcheologiche nello Spilimberghese, edito dal Comune di
Spilimbergo nel 1986».
Il
danno è stato provocato da un'azienda di spietramento, specializzata a
prelevare i sassi dai campi per rendere più agevole l'aratura e più
redditizio il terreno. Ma gli operatori forse non se ne sono neppure resi
conto. In realtà si è trattato un concorso di colpe. «È comprensibile
che un proprietario possa migliorare il suo podere togliendo i sassi
commenta Dusso - ma è altrettanto vero che se al centro di esso vi sono i
resti di un insediamento romano tale operazione dev'essere fatta
alla presenza di un archeologo o quanto meno di un esperto. È vero che
ill uogo non era sottoposto a vincolo, ma l'ufficio tecnico
comunale avrebbe dovuto sapere dell'esistenza del sito quando ha concesso
al proprietario l'autorizzazione a spietrare. Altrimenti si chiede Dusso
-a cosa serve un libro sui siti archeologici, pubblicato peraltro
dallo stesso Comune, se poi non si tiene conto del suo contenuto?»
Il risultato
è che l'insediamento di Pra Pollastri non c'è più, che i pezzi di tegole
e mattoni, che ogni anno affioravano in superficie e che segnalavano la
presenza di un edificio antico, sono spariti, sono stati portati via
assieme ai sassi e forse a chissà quanti interessanti oggetti. Nel
terreno, oramai setacciato e rimescolato fino a una profondità di oltre
un metro, non rimangono che pochissimi e minutissimi frustoli di
laterizio che verranno sbriciolati dalle gelate invernali.
Nonè
la prima volta che accadono fatti simili. «Già nel 2002 era
stataspianata la Montagnola di Barbeano, un tumulo forse anche di
pocovalore, ma mai esplorato. Poi nel 2003 un altro insediamento era
statodanneggiato a seguito di lavori agricoli."
articolo di Claudio Romanzin "il gazzettino" del 7 9 2008