Sì all'ampliamento della Cava Rovina ma vincolato al ripristino ambientale
Pubblicato in Ambiente/Salute · Lunedì 01 Dic 2008
Parere positivo da parte della giunta comunale
diSpilimbergo, presieduta dal sindaco Renzo Francesconi,
all'ampliamento della cava di ghiaia attivata nell’area degli ex Cantieri
Rovina.
Un pronunciamento
di positività quindi alla richiesta precisata in una nota dell’ottobre
2004, da parte della direzione Ambiente e Lavori pubblici che dà di fatto
via libera all'ampliamento della cava come è nelle intenzioni della
proprietaria, la società A.ri.ec, e concessionaria della cava. Già un
anno fa l’azienda aveva richiesto attraverso la Regione il parere di
conformità urbanistica al Comune diSpilimbergo per poter proceder
all’intervento di allargamento dell’area estrattiva. Ma il precedente
esecutivo Soresi bocciò la richiesta poggiando la decisione su alcune
motivazioni: innanzitutto la considerazione che l'area, pur essendo
classificata nello strumento urbanistico comunale come zona per le
attività estrattive, era stata ricompresa all’interno del Sic (Sito di
interesse comunitario) denominato “Magredi di Tauriano”,
A
ciò si aggiungeva il principio di“precauzione”, che prevede la
sospensione di qualsiasi attività che possa comportare il rischio di
ripercussioni sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie
per i quali il sito è stato individuato. Dallo scorso agosto però le cose
sono cambiate, dal momento che modifiche introdotte alla normativa
consentono nelle Z.P.S ampliamenti di cave già esistenti purchè si
provveda al recupero finale delle aree a fini naturlastici. Rintenuto che
un ulteriore abbassamento del fondo della cava sia complementare al
ripristino ambientale, l'esecutivo Francesconi ha così concesso parere
favorevole al parere di conformità ambientale perchè la società
proprietaria e gestrice della Cava Rovina possa procedere ad un
ampliamento della cava sui lotti suilotti 3, 4 e 5 di ulteriori cinque
metri rispetto a quanto già autorizzato, portando la quota finale a meno
15 metri dal piano di campagna. L’operazione permetterebbe una estrazione
aggiuntiva di circa 717 mila metri cubi pari al 24,5% dell’attuale
volume asportabile di quasi 3 milioni di metri cubi.
Un'attività
estrattiva che porterà denaro “fresco” nelle casse comunali. (g.s.)
Messaggero Veneto — 28 novembre 2008 pagina 12 sezione: PORDENONE