Biomasse, «impianto all'avanguardia»

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Biomasse, «impianto all'avanguardia»

Tauriano - Il Paese, la Storia, le News e la sua gente
Pubblicato in Ambiente/Salute · Giovedì 25 Feb 2010
SPILIMBERGO.   Ambiente sempre al centro dell’attenzione a Spilimbergo. A dare lo spunto stavolta       sono alcune considerazioni in merito all’impianto a biomasse in fase di realizzazione nelle campagne di Tauriano.
Nello       scorso settembre, dopo anni di lungaggini burocratiche, hanno preso avvio nei pressi dell’azienda agricola Santa Lucia       i lavori per la realizzazione del primo stralcio di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato da fonti       rinnovabili (biomasse vegetali). Committente dell’opera la società Bioelettra, con sede a Preganziol, in provincia       di Treviso, specializzata nella progettazione, pianificazione ed equipaggiamento tecnico di impianti per la produzione di       biogas, che ha di fatto ceduto l’autorizzazione unica per la realizzazione dell’impianto alla neonata società        Spilimbergo bioenergie. La vicenda sembrava persino sul punto di non trovare uno sbocco positivo. Una situazione ribaltata       poi da un ricorso al Tar della società trevigiana, che dimostrò la compatibilità ambientale dell’impianto,       simile a uno analogo, di cui era committente, a Bolzano, già operativo senza alcun tipo di rischio per l’ambiente       circostante. La questione è stata portata di nuovo al centro dell’attenzione dagli stessi responsabili del futuro        impianto, vista la centralità della tematica ambientale, in una recente riunione della commissione congiunta ambiente       e sanità.
«Negli ultimi giorni – fanno sapere dalla Biolettra – si è discusso di ambiente e sanità       parlando soprattutto di inceneritori, cave, casse di espansione, parchi fotovoltaici, mentre non c’è stato alcun       accenno alla pericolosità ambientale (peraltro nulla) di impianti di biogas, che invece a dicembre, in una precedente       commissione congiunta, venivano accomunati a un inceneritore». Il biogas, ribadiscono, «non ha nulla a che spartire       con un inceneritore. L’impianto in costruzione a Tauriano dista dalla prima abitazione oltre 300 metri lineari, calcolati       da confine a confine. Preme altresì precisare che l’autorizzazione regionale ha subito il vaglio di ben quattordici       enti e impiegato quaranta mesi di iter amministrativo, che l’impianto sarà alimentato con biomasse vegetali e non       sono previsti reflui zootecnici, né solidi né liquidi. L’impianto rappresenta una sensibile evoluzione rispetto       a quanto in funzione a Campo Tures. Reputiamo che la popolazione di Tauriano e Spilimbergo, così come la rappresentanza       politica, possa soltanto inorgoglirsi di poter annoverare nel proprio territorio una soluzione energetica rinnovabile all’avanguardia       che, prima in Italia, reimpiegherà i flussi termici in serra. Spiace constatare che eccellenze del genere vengano prestate       al disagio dell’equivoco e invitiamo l’amministrazione comunale a concederci l’opportunità di presentare       alla comunità l’oggettiva portata dell’iniziativa».

Messaggero Veneto — 24 febbraio 2010  pagina 10  sezione: PORDENONE articolo di Guglielmo Zisa


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