Rievocata la storica carica dei Cavalleggeri di Saluzzo

Con un minuto di silenzio rivolto ai militari caduti in Afghanistan «perportare la pace e la democrazia in quel lontano Paese» e alle loro famiglie, ma anche alle popolazioni di Liguria e Toscana colpite dalle alluvioni, si è ripetuto ieri a Istrago e Tauriano l’appuntamento con la commemorazione dei caduti della storica carica dei Cavalleggeri di Saluzzo. Un evento di cui si è celebrato il 93º anniversario, essendo avvenuto al Cristo di Tauriano il 2 novembre 1918, a conclusione del primo conflitto mondiale.

La cerimonia, promossa dalla sezione cavalieri in congedo della provincia di Pordenone in collaborazione con il Comune di Spilimbergo, ha avuto inizio con il raduno dei partecipanti al monumento ai caduti di Istrago, dove è stata deposta una corona. La manifestazione è poi proseguita là dove sorge il monumento rievocativo del fatto d’arme con alzabandiera e celebrazione della messa, officiata dal cappellano militare don Giovanni Tassan, per concludersi con la deposizione di una corona d’alloro anche al campanile di Tauriano.

Proprio monsignor Tassan, recentemente insignito del titolo di capo decano degli alpini, la più alta onorificenza per un cappellano militare, ha scaldato il cuore delle tante persone presenti durante la sua omelia, invitando tutti a una riflessione alla pace e all’unità dei popoli. Presenti tra gli altri, accanto a una nutrita rappresentanza di autorità militari e associazioni combattentistiche locali, oltre al presidente della sezionecavalieri in congedo di Pordenone generale Renato Gerometta, il sindaco Renzo Francesconi, il consigliere comunale Bruno Cinque, l’assessore Stefano Zannier in rappresentanza della Provincia, il comandante colonnello Ferdinando Frigo e il primo maresciallo luogotenente Antonio Farina del 32º reggimento carri della caserma Forgiarini di Tauriano, i tenenti colonnelli Alessandro Lucetti ed Ercole De Angelis, comandante e vicecomandante del quinto reggimento Lancieri di Novara di stanza a Codroipo, giunti con un picchetto d’onore. Presenti anche delegazioni militari austriache eslovene.