Il commosso addio a Ciro Rota

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Il commosso addio a Ciro Rota

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Pubblicato in Persone · Giovedì 27 Ott 2022
Tags: Giornalista
Articolo di Sigfrido Cescut di Domenica 23 ottobre 2022 pubblicato sul "GAZZETTINO"

Il commosso addio a Ciro Rota "Napoletano, ma amava Tauriano"

Don Zaghet: "Un uomo aperto". La presidente dell'Anpi: "Uno scugnizzo delle Quattro giornate"

"Era un cuore aperto alla nostra cultura e alle nostre tradizioni. Tutti volevano bene a Ciro Rota, punto di riferimento in tante iniziative che organizzava per la comunità. Ciro era un napoletano innamorato di Tauriano".

E' stato il passaggio più significativo del ricordo di Ciro Rota, scomparso a 87 anni, pronunciato dal pulpito dal parroco don Paolo Zaghet. Poi, in cimitero, Bianca Minigutti, presidente mandamentale dell'Anpi, davanti ai figli Paolo, Giovanna, Valentina, a parenti e amici, ha tracciato il profilo di Ciro Rota che da scugnizzo napoletano ha vissuto la rivolta contro nazisti e fascisti nelle Quattro giornate di Napoli tra il 27 e 30 settembre 1943, mentre il padre Giovanni, operaio, combatteva sulle barricate.
Rota è stato ricordato anche da protagonista bambino dei "treni della felicità" che trasportavano l'affamata infanzia napoletana del dopoguerra in Emilia per lunghi soggiorni durante i quali i bambini di Napoli erano ospiti di famiglie generose, contattate dall'organizzazione del partito comunista. Ciro Rota, come migliaia di altri piccoli ospiti, conserverà per tutta la vita l'amicizia con la sua famiglia emiliana.
Il percorso di Ciro Rota, ricordato dalla presidente Bianca Minigutti, lo aveva visto giovane militante del Pci di Napoli, fra tesseramenti e diffusioni domenicali dell'unità, fondando e dirigendo la federazione napoletana degli artigiani, la Cna, dove ha lavorato fino alla pensione.
La seconda fase della sua vita, ha rocordato Bianca Minigutti ha visto Rota pensionato, protagonista a Tauriano, borgo natale della moglie Maria Lorenzet, scomparsa pochi mesi fa. Sempre attivo, Ciro ha lasciato il suo ricordo indelebile nella Cgil e nell'Anpi, che ha diretto per tanti anni.
In tanti, sotto la pioggia, hanno accolto la salma di Ciro Rota, fuori la chiesa parrocchiale di San Nicolò a Tauriano. Bandiere rosse del sindacato e fazzoletti tricolori dell'Anpi hanno testimoniato la sua militanza civile e politica. Il gonfalone della Società Operaia di Tauriano ha onorato il suo impegno costante a favore della comunità locale. Ciro Rota si adoperava per ottenere a Tauriano adeguati servizi, quali una farmacia e per conservare nel Comune di Spilimbergo preziosi beni artistici come la cappella dell'ospedale. Per molti anni Ciro Rota ha aperto a Spilimbergo, sotto alla torre occidentale, con l'amministrazione comunale, la cerimonia del 25 aprile, festa della liberazione dal nazifascismo. I suoi toccanti discorsi, pieni di carica umana e rigore storico, ora mancheranno per sempre.
Ciro Rota per i militanti e gli iscritti all'Anpi e alla Cgil era anche una "biblioteca vivente". Amico personale del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano - che lo aveva invitato alla cerimonia del suo primo insediamento al Quirinale - Ciro Rota vantava una militanza nella metropoli napoletana a fianco di grandi dirigenti del Partito Comunista italiano, quali Giorgio Amendola e Maurizio Valenzi, sindaco di Napoli alla metà degli anni settanta. I tanti ricordi di Ciro Rota si trasformavano sempre in preziosi esempi e insegnamenti pe ri giovani che incontrava.


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