Daniele Vidotto - Addio ad un campione di cross
Pubblicato in Sport · Lunedì 07 Giu 2010
Addio a un campione delle due ruote. La morte ha fermato la corsa da leader di Daniele Vidotto, 34 anni, di Tauriano. Il giovane centauro è rimasto vittima di un incidente fatale mentre, in sella alla sua moto, poco prima delle 23 di sabato stava percorrendo la provinciale Vivarina, nel tratto compreso tra l’abitato del Dandolo e la periferia di Maniago. Sportivo molto noto, aveva vinto centinaia di gare in una carriera motoristica ormai quasi ventennale.
Distrutto pure il musetto dell’auto. Sono state proprio le tre donne di Frisanco che si trovavano sulla vettura (due sorelle e la loro madre) a dare subito l’allarme al "118" con il cellulare. Per tutte e tre ci sono state ferite lievi legate alla carambola. Sulla Vivarina sono giunti velocemente gli operatori sanitari del "118", insieme ai Vigili del fuoco di Maniago e a una pattuglia della Polizia stradale di Spilimbergo, che ha svolto i rilievi. Da subito, tuttavia, è stato chiaro che per il giovane spilimberghese non c’era più nulla da fare.
Daniele Vidotto era considerato un autentico fuoriclasse, in regione, in questo sport affascinante, in cui il brivido la fa da padrone e diventa quasi seconda pelle. «Non l’ho mai visto in tutti questi anni litigare con qualcuno. Daniele era un signore, gli avversari lo temevano e lo rispettavano – ha ricordato Mario Volpe, presidente della Federazione motociclistica regionale e grande estimatore di Vidotto –. A Cordenons molti si sono iscritti alle manche valide per l’ultima tappa del campionato italiano di motocross, ma non hanno gareggiato, in segno di rispetto. Purtroppo abbiamo dovuto far disputare il campionato triveneto di minimoto. Abbiamo risparmiato ai più giovani che venivano da fuori il nostro dolore. Le premiazioni le abbiamo annullate e le coppe consegnate in privato».
A seconda dei calcoli sulle classifiche, pronte nella tarda serata, Daniele Vidotto si sarebbe laureato campione regionale postumo nel trofeo Mx1. Daniele è stato ricordato anche da Claudio Norio, presidente del Moto club Fanna, al quale il motocrossista spilimberghese era iscritto. «Abbiamo cominciato a gareggiare assieme – ha spiegato Norio –, lui era di un livello superiore. Era il più forte di tutti».
Lo spilimberghese lavorava come tecnico manutentore per un’azienda che si occupa degli acquedotti. Sabato notte, secondo le prime testimonianze raccolte, avrebbe dovuto raggiungere un gruppo di amici. Oggi l’ispezione della salma.
Poi l’autorità giudiziaria dovrebbe concedere il permesso per i funerali.