Biogas fermo da tre mesi

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Biogas fermo da tre mesi

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Pubblicato in Ambiente/Salute · Giovedì 01 Mar 2012
Tags: energia
Bocce ferme da tre mesi. La costruzione dell'impianto di biogas a Tauriano è in stallo obbligato. Si parla di crisi, di finanziamenti a singhiozzo: «Anche in questo settore - dichiara il proprietario dell'area, Michel Benedetti - la regressione economica ha lasciato il segno». L'intenzione è quella di terminare l'opera per settembre. «Contiamo di farcela - afferma - entro breve dovremo riprendere il cantiere e rendere operativo il sito». Per ora si vedono soltanto camiona recuperare il trinciato e portarlo altrove. Questo per evitare che lostazionamento prolungato possa danneggiare il materiale. «È una lunga storia - continua - il progetto per l'impianto a 500mila megawatt è stato presentato nel 2005 ma l'iter ci ha sfiancati per 4 anni. Solo nel 2009 abbiamo ricevuto l'autorizzazione unica della Regione e poi sottoscritto la convenzione con il Comune». La società Bioelettra con sede a Preganziol, committente dell'opera, ha rilevato il terreno a Michel Benedetti proprietario dell'attigua azienda agricola Santa Luciae costituito assieme a lui la società Spilimbergo Bionergie. Risale al settembre 2009 l'avvio dei lavori. All'epoca molto aveva fatto discuterel'amministrazione sul problema odori, posto dalla presenza di reflui zootecnici, anche se in minima parte rispetto al prevalente utilizzo di biomasse vegetali. Altro nodo, l'impatto ambientale per lo sbancamento di circa 3 ettari di terreno.
    


Tutto allora sembrava contrastareil progetto, tanto da spingere la società al Tar per attestare la compatibilità ambientale dell'impianto. L'interramento dei silos risolvedi fatto la questione dell’impatto paesaggistico. «Da pionieri nel settore - sostiene - abbiamo facilitato il sorgere di strutture simili in zona».
     Ma ci sono anche altri problemi che colpiscono i pionieri. Tra le clausole presenti nella convenzione, l'obbligo per la Bioenergie di provvedere alla manutenzione della strada, via della Fornace, con sfalcio e installazione di segnaletica stradale. «Questo, però, avverrà dopo l'asfaltatura del tratto - afferma - che il Comune deve ancora acquisire dal demanio militare».

Se non dovesse trovare l'accordo con l'ente, a quel punto il demanio potrebbe decidere di chiudere la strada, bloccando anche il transito dei camion verso l'impianto. La società si è inoltre impegnata a garantire 2mila euro perdieci anni al Comune, quota a sostegno per varie iniziative, ma al momento nessun versamento è stato effettuato. «Attendiamo di ultimare i lavori - conclude - per erogare i contributi pattuiti».

Maria Santoro art. su www.gazzettino.it  



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