Attività didattiche e sociali nel terreno incolto a Tauriano
Pubblicato in Società Operaia Tauriano Onlus · Martedì 05 Nov 2013
SPILIMBERGO Riscoprire il legame con la terra e i suoi prodotti, specialmente se a dimensione di bambino. Questo l’obiettivo di “RappOrti”, iniziativa promossa dalla Società operaia di Tauriano con il supporto dell’amministrazione comunale di Spilimbergo. Nel corso dell’ultima riunione, la giunta Francesconi ha infatti siglato una convenzione con la presidente del sodalizio Marinella Cimatoribus per la cessione alla Somsi, a titolo gratuito, di un terreno di proprietà comunale situato a nord della ex scuola elementare della frazione.
«Scopo della convenzione – spiega l’assessore ai servizi manutentivi, Roberto Mongiat – è l’utilizzo del terreno, oggi incolto, per attività didattiche e sociali». In pratica, alcune porzioni del terreno saranno utilizzate come orti didattici dalla scuola materna Divina Volontà, mentre altre parti potranno diventare orti a uso e consumo di chi manifestasse interesse nel volersene occupare. «Quella degli orti sociali e, nel caso dell’asilo, didattici – chiarisce Mongiat – è una bella idea, così abbiamo accolto volentieri la richiesta dell’associazione». Somsi che, secondo quanto previsto dalla convenzione, si impegna a gestire il terreno per un anno, provvedendo alle eventuali spese di pulizia del sito, alla custodia di attrezzature e materiali che lì saranno collocati, a controlli periodici sulla corretta gestione dei terreni e a sostenere ogni spesa.
E’ previsto inoltre che il Comune, qualora si rendesse necessario l’utilizzo del bene per altri scopi, possa richiederne la restituzione senza alcun indennizzo o compenso all’associazione. Nei piani dell’amministrazione civica, è programmato infatti che il terreno possa diventare in futuro un’area di parcheggio. «Progetto al momento sospeso – conclude l’assessore – vista la mancanza di liquidità nelle casse comunali che ci vieta anche soltanto di pensare a un investimento del genere».
22 ottobre 2013 articolo di Guglielmo Zisa pubblicato sul "Messaggero di Pordenone"
