Assessori in coda per la nuova giunta
Smaltita la sbornia delle elezioni, archiviati le speranze e i timori, le istituzioni comunali hanno ripreso le loro funzioni. Ieri mattina alle 8 in municipio cerimonia ufficiale di insediamento di Renzo Francesconi. Tutti i presidenti di seggio si sono riuniti in sala consiliare per dare lettura dei risultati ufficiali dello scrutinio e hanno proclamato il nuovo sindaco, salutato da un applauso di incoraggiamento. Erano presenti anche il sindaco uscente, Arturo Soresi, il segretario generale del Comune, il comandante della polizia municipale, quello dei carabinieri e un pubblico risicatissimo. Quindi, dopo aver formalizzato anche la composizione del consiglio comunale e mentre i presidenti si dedicavano al loro sport preferito (la firma dei verbali), i due primi cittadini si sono riuniti per un quarto d'ora insieme al segretario generale nella stanza dei bottoni, per un breve scambio di informazioni, un quarto d'ora in tutto, per definire le pratiche in corso e quelle già prestabilte, di cui adesso dovrà farsi carico ilnuovo eletto.
Per il momento nessuna conferma sulla composizione della nuova giunta. Si deve infatti ancora riunire il vertice della nuova coalizione, per definire i dettagli. Ma fin d'ora si può prevedere che due incarichi di rilievo toccheranno a Bernardino Filipuzzi ed Enrico Sarcinelli: il primo in quanto espressione di Forza Italia; il secondo in virtù del notevole risultato personale portato a casa: 106 preferenze (il doppio di cinque anni fa) non sono bruscolini e costituiscono un brillante successo per il giovane avvocato non ancora trentenne. Prevedibile anche che un posto in giunta sarà destinato alla Lega Nord: in questo caso in pole position si trova il rodato Roberto Mongiat, che oltre a essere il più votato dei suoi ha alle spalle anche una lunga esperienza assessorile. In ogni caso Francesconi ha promesso tempi brevi per l'avvio della nuova amministrazione. Se si guarda poi alle priorità operative, al primo posto c'è la riorganizzazione degli uffici pubblici locali: nel programma elettorale del centrodestra è stabilito addirittura che debba essere realizzato nei primi cento giorni. Si vedrà.
Tornando alle elezioni, va evidenziato che i cambiamenti sono stati parziali: metà dei consiglieri eletti erano già presenti da prima. Tra questi, un grande successo ha riportato il maestro Armando Zecchinon (111 voticinque anni fa, 138 oggi), che evidentemente gode di un fortea pprezzamento personale. Guardando all'altra metà, ai nuovi entrati, appaiono straordinarie le prestazioni di due giovani schierati sui due versanti opposti, entrambi alla prima esperienza: Giovanni Chiappetta(Popolo della Libertà), 33 anni, militare in servizio alla caserma diTauriano, che ha ottenuto 87 voti; e Bruno Colledani (Pd) 25 anni,lavoratore precario, figlio dello studioso Gianni, che di voti ne ha portati a casa 66. Un certo svecchiamento, insomma, c'è stato. Non più di primo pelo, ma pur sempre nuovi entrati con buoni risultati personali, il medico Luchino Laurora (Progetto per Spilimbergo) con 81 voti e Bruno Cinque (Popolo della Libertà) con 73.
Trai grandi esclusi, invece, risaltano l'ex assessore provinciale Antonio Zavagno (Lega Nord) (superato dal compaesano Aureliano Sedran che a parità di preferenze era in posizione superiore di lista e per il regolamento delle elezioni ha la priorità) e l'esponente storico della sinistra Sergio Tavella(PD). Da notare che resta fuori anche il medico Stefano Zavagno (Noi per Voi), che pur vendo ottenuto 94 preferenze, paga il modesto risultato della sua lista.
Claudio Romanzin dal "Il Gazzettino" del 17/04/2008