"La donna di picche" il Friuli anni Settanta tra il '68 e il terremoto

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"La donna di picche" il Friuli anni Settanta tra il '68 e il terremoto

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Pubblicato in Varie · Domenica 24 Set 2017
Tags: film

La sala così piena da costringere il cast a rimanere in piedi, con le spalle appoggiate al muro a guardare le poltrone del Visionario riempirsi per la prima del film indipendente La donna di picche. È andata così, giovedì sera, al debutto del primo lungometraggio del regista Renzo Sovran, nella vita di tutti i giorni un agente di commercio, alla sua prima esperienza con un lungometraggio che ieri seraha fatto il suo ingresso nei cinema regionali, cominciando proprio dal Visionario di Udine prima di approdare anche a Spilimbergo, i prossimi 28, 29 e 30 settembre, a Maniago il 5 ottobre, e quindi a Trieste al teatro San Giovanni, il 4 e 5 novembre. Un debutto accogliente e caloroso quello che il cinema Visionario ha riservato a questo film costruito tutto in casa, mattoncino su mattoncino a partire dal sogno del suo regista. «È un film cento per cento friulano - ha dichiarato Renzo Sovran - che racconta l'amore tra una giovane studentessa mandata dalla madre in punizione e un operaio quarantenne, sognatore e taciturno, che vuole una rivincita sulla vita».

Una storia di amore ambientata negli anni Settanta, capace di tratteggiare alla perfezione la società friulana prima del terremoto e dopo le turbolenze del '68. «Ho scelto di girarlo interamente a Tauriano di Spilimbergo, perché è ilmio paese natio ed è stato un atto emotivo sceglierlo, anche se nel film rimane un paese generico del Friuli». Però il Friuli non rimane sullo sfondo della storia, diventandone invece protagonista insieme agliattori, anch'essi tutti local. «Ho sempre avuto la passione del cinema eda tempo avevo un'idea in testa che non riuscivo a decifrare. Un giorno- ha raccontato - ero fermo a un semaforo e giocando con la radio mi sono imbattuto nella canzone La donna di picche di Little Tony. Il giro di basso mi ha subito fatto pensare a Tarantino e ho immaginato una scena, che nel film arriva alla fine, prendendo la quale e andando a ritroso mi ha permesso di costruire l'intera storia». Niente spoiler, ilfilm va visto nell'interezza delle sue due ore, cercando di riconoscerepaesaggi e volti familiari e magari anche il tocco delle maestranze, anch'esse tutte friulane.

La donna di picche, infatti, è prodotta da Flavio Zanello con The Box records per Zerozerobudget, D&L movies e Backfilm Productions, tra gli interpreti spiccano Ludovico Rigonat, Betty Maier, Paolo Massaria, Claudio Saccavino, Stefania De Michiel, Stefano Mussinano, Fabio Saccavino, Massimo Trevisiol, Andrea Tracanelli, con la partecipazione della cabarettista Catine e di Alessandro Pomaré, speaker dell'Udinese Calcio. Nel cast tecnico, infine, ci sono anche Luca Bertossi e Gian Pietro Nadalutti (fotografia), Nadia Avon (direzione di produzione), Claudia Dallavalle, Lorenzo Cattarossi, Nicola Skert e Massimo Bocus. Insomma, una vera e propria squadra che ha lavorato nei fine settimana per realizzare il sogno di Sovran. «Essendo tutti professionisti in altri settori, abbiamogirato per lo più i sabati e le domeniche... è stata un'impresa compiuta in rapidità visto che la storia è stata scritta la scorsa prmavera, il casting scelto a settembre, la prima scena girata in gennaio e l'ultima a giugno». Un'impresa da record che però è destinata già ad avere un seguito. «A gennaio firmeremo per la creazione di una casa di produzione, con la quale abbiamo già in cantiere tre progetti, di cui due già a buon punto: una commedia all'italiana, un horror a episodi e un film storico».




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